Di solito le bilance vengono tarate a distanza di un anno e quindi in generale si pensa che un intervallo di taratura di un anno sia soddisfacente.
In realtà, però, non esiste una regola precisa che ne stabilisca la frequenza. Gli intervalli di taratura vengono definiti secondo metodi basati sulla frequenza di utilizzo dello strumento, sulle modalità di uso e sulle condizioni ambientali di utilizzo (temperatura, umidità, etc..), su urti e cadute, ad esempio considerando la probabilità che uno strumento si danneggi. Un forte urto corrisponderebbe ad un rischio maggiore, che richiederebbe di conseguenza un intervallo di taratura inferiore. Al contrario, un urto lieve ridurrebbe i rischi, consentendo di allungare così gli intervalli di taratura.
E’ comunque rischioso non eseguire la taratura. L’uso di uno strumento non tarato può causare problemi come:
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- tempi di fermo non programmati;
- qualità scadente del prodotto;
- problemi di processo e di audit;
- rilavorazioni e richiami di prodotto;
- variazioni ambientali possono anche causare derive non rilevate oppure un aumento degli errori casuali, con conseguente degrado delle prestazioni.
La taratura periodica programmata e le verifiche di routine sono il modo migliore per ridurre i rischi.
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